PACCA
Titoli: marchese di Matrice, patrizio di Benevento, nobile di Corneto di Velletri e Viterbo.
Dimora: Benevento, Napoli, Viterbo
Le prime memorie certe risalgono al secolo XIV in Amalfi durante il Regno Angioino di Ladislao Durazzo con COLA coppiere del re, morto in seguito ad un avvelenamento ordito a i danni del re Angioino nella città di Capua; GIOVANNI professore di diritto e ambasciatore di Innocenzo VIII nel 1486 per la città di Benevento; ORAZIO e DONATO edificarono nel 1633 in Benevento la chiesa di Santa Maria del Popolo; la famiglia venne iscritta nel 1666 al Patriziato di detta città; FRANCESCO arcivescovo di Benevento nel XVII secolo; il casato decorato del titolo di marchese di Matrice nel 1721 ed iscritto nel 1757 nell’Ordine di Malta al Priorato di Capua; BARTOLOMEO vescovo di Velletri, illustre personaggio del casato, cardinale di S.R.C. (Santa Romana Chiesa) con nomina del Pontefice Pio VII il 23 febbraio 1801, nunzio apostolico (ambasciatore) in Prussia, Francia e Portogallo, venne nominato il 18 giugno 1808 segretario di Stato, fedele compagno del Papa durante l’occupazione napoleonica, perseguitato venne rinchiuso nella fortezza di Fenestrelle in Piemonte per tre anni, nel 1813 di nuovo internato per ordine di Napoleone, con l’avvenuta restaurazione del 1814 rientrò col Pontefice in Roma e nominato Camerlengo il 20 settembre 1814, nel 1817 governatore di Roma, uomo di grande sensibilità ed umanità, promulgò per primo con “L’EDITTO PACCA”, nello stesso anno, la tutela ed il vincolo del patrimonio artistico per la sua conservazione ed impedimento dell’esodo all’estero dei tesori d’arte d’Italia, morì nel 1844.
TIBERIO direttore della polizia dello stato Pontificio nel 1835; BARTOLOMEO nominato vescovo da papa Pio IX il 15 marzo 1875. Il casato è imparentato con le più importanti famiglie nobili del meridione; PAOLO capitano di I classe del “Real Corpo Artiglieria Reale” dell’Esercito delle Due Sicilie, figlio del marchese ORAZIO, proveniente dalla Scuola Militare della Nunziatella, partecipò alla difesa del Regno dall’invasione piemontese, presente sul Volturno meritò la Croce di Diritto dell’Ordine di San Giorgio e promosso maggiore sul campo da re Francesco II, capitolò con la guarnigione di Gaeta il 14 febbraio 1861
Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.
Arma: interziato: 1° d’oro al giovane guerriero al naturale, 2° d’azzurro all’anziano guerriero al naturale, 3° di nero al teschio do morto accollato da due ossa di morto decussate d’argento.